Federico Mara e Filippo Rossi


Lo sviluppo vertiginoso che ha interessato la Russia nei primi decenni del ventesimo secolo ha visto fiorire numerose scuole e movimenti artistici destinati a lasciare il segno. Il Costruttivismo, tra gli altri, si è mostrato come movimento rappresentativo di un ordine politico-culturale ed in particolare l’architettura è stata una delle espressioni del fermento sociale che stava travolgendo la Russia in quegli anni.

La mostra vuole ripercorrere l’avanguardia sovietica moscovita con un duplice obbiettivo: dare vita ad un archivio delle architetture costruttiviste ad oggi difficilmente reperibili nei progetti e nei disegni, e inoltre verificare come Mosca sarebbe cambiata se al posto del classicismo realsocialista, diventato poi lo stile unico del totalitarismo staliniano, avesse avuto una matrice avanguardistica. Elaborare quindi attraverso un processo di “costruzione alternativa della città” una lettura della Mosca che sarebbe vissuta – e che in forma latente in realtà ancora oggi vive – attraverso le architetture dal forte carattere iconico e visionario di Lissitsky, Mel’nikov, Leonidov e dei fratelli Vesnin.

Particolare attenzione è stata posta nella cura del progetto grafico che rivisita con occhio contemporaneo lo stile avanguardista che nella “città d’acciaio” riusciva a diffondere il messaggio rivoluzionario attraverso slogan ed iconografie.


Dal 24 Novembre al 3 Dicembre
Museo della Grafica, Pisa